DIGITAL DETOX, CHE COSA È
Se fai fatica ad addormentarti o sospetti che la qualità del tuo sonno sia scarsa, dovresti riflettere sulla tua routine del sonno. Secondo una ricerca di Dscout, durante il giorno controlliamo le notifiche sul nostro smartphone oltre 2600 volte – oltre 5400 per i controllori di notifiche compulsivi. I dati di Deloitte affermano che molti di noi sono attivi sui Social Network e sulle chat dai loro mobile già 5 minuti dopo essersi alzati dal letto, e che la metà dei giovani tra i 18 e i 24 anni si sveglia in piena notte e dà un’occhiata allo schermo per vedere se ha ricevuto messaggi o chiamate. Insomma, la nostra giornata comincia con uno sguardo allo schermo e finisce con un conto salato di ore e ore trascorse online.
Gli esperti parlano di una vera e propria intossicazione digitale, che avvelena la nostra vita quotidiana con ripercussioni sulla produttività, sulla creatività e sulla serenità con cui affrontiamo la giornata. Per questo non sorprende che l’app Headspace, un’applicazione che ci obbliga a fare un digital detox da chat e social selezionati in un certo orario e ci aiuta a mantenere il focus ha guadagnato oltre 25 milioni di sterline dal lancio. Sia iOS che Android, inoltre, hanno inserito nei nuovi smartphone delle estensioni digital detox friendly, che mostrano all’utente i minuti trascorsi ad usare il cellulare e lo incoraggiano a spegnerlo dopo una fase di utilizzo prolungato. Alcuni di questi optional sono dotati di un meccanismo gratificante, garantendo un risparmio di acqua nei paesi poveri o un nuovo albero piantato ogni volta che l’utente riesce a non accendere lo schermo del telefono per un tot di tempo.
Se proprio non puoi evitare che il tuo smartphone ti accompagni in ogni momento, cerca di spegnerlo almeno quando sei tu a dover ricaricare le tue batterie a fine giornata. È infatti il momento di andare a dormire quello in cui l’intossicazione digitale produce gli effetti più dannosi, che si prolungano anche al tuo risveglio il giorno dopo, peggiorando in generale la qualità della tua vita. Lo schermo retroilluminato dei nostri dispositivi, infatti, è responsabile di tre effetti negativi che non ci permettono di dormire in modo sano e di godere di un riposo di qualità:
- Mancanza di sonno: lo schermo dei dispositivi brilla di una luce cosiddetta blu che inganna il nostro cervello facendogli pensare che non sia ancora notte, suggerendogli così di non iniziare a produrre melatonina, l’ormone che ci fa calare le palpebre e rilassare i muscoli. Secondo i ricercatori del Lighting Research Centre, bastano 2 ore di uso del cellulare alla sera per ridurre la nostra melatonina del 22%.
- Vigilanza minacciosa: il nostro cervello è programmato per fare attenzione al movimento e ai cambiamenti, entrando in stato di allerta. Si tratta di un meccanismo di azione-reazione tra ambiente esterno e organismo umano, come viene spiegato in un articolo di Recode, che scatta anche quando controlliamo l’ora sul cellulare durante la notte. Di lì a dare anche una controllatina alla posta elettronica il passo è breve, dice il dottor David Claman, direttore dello Sleep Disorders Center presso l’University of California San Francisco. Il cervello recepisce così una nuova informazione – una somma di movimento dei messaggi sullo schermo e di contenuto delle email – e si risveglia bruscamente. In poco tempo anche il corpo torna reattivo, e riprendere sonno diventa difficile.
- Iperstimolazione: quella digitale è una sorta di realtà aumentata, ed espone la vista e l’udito a stimoli faticosi da gestire, inducendo quella sensazione di stanchezza fisica che molti di noi percepiscono dopo qualche ora trascorsa sui social. Al momento di andare a dormire, il nostro sistema nervoso ha bisogno di più tempo per rallentare, passando dal livello di attività molto intenso necessario per elaborare le informazioni assorbite tra un’interazione su instagram e l’altra, ad uno stato di quiete.
Se gli effetti collaterali da abuso di cellulare e tablet possono sembrare spaventosi, il risvolto positivo è che puoi liberartene e riconquistare il massimo della salute mentale e fisica. La soluzione è appunto la digital detox, un programma messo a punto da Forbes e molto popolare negli Stati Uniti.