LA TRAMA DI WONDER
La trama del romanzo, ambientato a North River Heights, nel quartiere di Manhattan dove ci sono la casa e la scuola frequentata dal protagonista, racconta la storia di di Auggie Pullman, un bambino di 10 anni, nato con una deformazione craniofacciale, causata dalla sindrome di Treacher Collins. Il volto di Auggie è il segno della sua diversità: i numerosi interventi, che ha dovuto affrontare, gli hanno restituito le capacità respiratorie, visive ed uditive, ma gli hanno anche lasciato segni e cicatrici, sfigurandogli il viso.
La vita di tutti i giorni di Auggie Pullman, a differenza dei bambini della sua età, che vorrebbero sempre sentirsi speciali, è di imparare a convivere con la sua “diversità” ed accettarla. In particolar modo, la sua vita cambia quando inizia per la prima volta ad andare a scuola. I suoi genitori hanno da sempre optato per una formazione privata, ma all’età di 10 anni hanno deciso che fosse arrivato il momento di aprirsi alla società.
Auggie deve frequentare la prima media ed è ben consapevole che i compagni l’avrebbero escluso, o peggio, preso in giro. La storia si sviluppa attorno all’evoluzione del rapporto tra Auggie e i suoi compagni con un finale a lieto fine.
Se dapprima infatti, le paure di Auggie si rivelano fondate, almeno in un primo momento, verranno poi smentite, quando l’amore e l’amicizia sapranno sconfiggere la paura e la diffidenza.
La prima bambina che si avvicina a August è Summer, la quale decide di sedersi accanto a lui durante la pausa pranzo in mensa. Summer si rivela sin da subito un’ottima amica, sincera e leale che lo accompagnerà in tutte le sue vicende. Anche Jack un altro ragazzino della sua classe si avvicinerà a August, ma solo sotto richiesta del preside della scuola, per poi ricredersi sul valore dell’amicizia, decidendo di essere un vero amico di Auggie.
Il vero nemico di Auggie è Julian, il quale si da subito si dimostra antipatico e scontroso, ma da una rissa tra ragazzini partita a scuola il destino di August cambierà, facendo conoscere a tutti la propria parte più umana.